Gloria Gaynor I Will Survive

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Gloria Gaynor I Will Survive

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I Will Survive è una canzone di Freddie Perren e Dino Fekaris, interpretata e resa nota da Gloria Gaynor nel 1978.

Il testo della canzone descrive in prima persona l'esperienza del narratore che trova una nuova forza interiore dopo essersi ripreso da una rottura col partner, ora abbandonato. La canzone è stata spesso usata sia come un inno dell'empowerment (lett. "potenziamento", cioè presa di coscienza e assunzione di responsabilità) femminile, sia come inno gay[1]. La Gaynor stessa è diventata una icona gayindiscussa.

I Will Survive diventò presto il più grande successo della Gaynor, ricevendo un enorme airplay nel 1979, tanto che giunse alla vetta della classifica statunitense di Billboard; è un classico della discomusic ancora molto in voga nelle discoteche e nelle radio. Ha ricevuto il Grammy Award per la Miglior Canzone Disco nel 1980, l'unico anno in cui fu assegnato quel premio.

La canzone è stata utilizzato nel film Le riserve (The Replacements) e, proprio per il suo legame con la comunità gay, nel film Priscilla, la regina del deserto (The Adventures of Priscilla, Queen of the Desert) e in 3ciento, nonché, in Italia, dal regista Paolo Virzì nel suo Baci e abbracci (nel quale assume però un significato più neutro e generale di riscatto personale oltre le difficoltà, economiche e non, della vita: il tema della canzone viene peraltro reinterpretato in una scena dagli stessi attori). Una parte della canzone viene invece cantata "a cappella" in Men in Black II, mentre nel film Man on the Moon è presente una interpretazione del cantante Tony Clifton.

Numerosissime sono le cover e tributi fatti da svariati artisti: fra i più famosi vi sono quello dei Pet Shop Boys nel loro Discovery Tour del 1995, la cover della rock band Cake nel 1996, ed ha costituito, nel 2000, le basi per Supreme, singolo di Robbie Williams. La cover dei Cake è stata utilizzata come canzone simbolo nel film del 2003 Liberi di Gianluca Maria Tavarelli, in cui il protagonista, interpretato da Elio Germano, la cita e la riproduce più volte durante i suoi viaggi in auto. Nel 1981 la cantante indiana Usha Uthup ha inciso una cover di questa canzone in lingua HIndi, Lelo dil mera inclusa nell'album 24 Carats. Del 2003 è la versione Yo Viviré di Celia Cruz. Una cover della canzone è anche presente nell'album del 2006 delle Puppini Sisters Betcha Bottom Dollar. Molte righe della canzone sono cantate, sebbene con un tono abbastanza differente, nella canzone dei They Might Be Giants The Biggest One.

Nel 2011, la Gaynor lo interpreta a I migliori anni di Carlo Conti. Nello stesso anno il cast del famoso telefilm Glee ha pubblicato una cover della canzone in medley con il singolo delle Destiny's Child Survivor. La cover ha debuttato alla no.51 della Billboard Hot 100.[2]

Una cover del brano cantata da Jemaine Clement e da Kristin Chenoweth è presente nella colonna sonora del film Rio 2.[3]

Nel 2014 la canzone viene utilizzata in una campagna di sensibilizzazione contro il bullismo[4] e rivisitata in chiave punk rock nell'album Are We Not Men? We Are Diva! della cover band statunitense Me First and the Gimme Gimmes. Inoltre nel 2014 Aretha Franklin ne ha inciso una cover di genere soul nel suo disco Aretha Sings The Great Diva Classics.

Nel 2015 è stata inserita all'inizio dei titoli di coda per il film Sopravvissuto – The Martian.

Nel 2016 la cantante Demi Lovato ne ha fatto una cover utilizzata all'inizio dei titoli di coda del film Angry Birds – Il film.

La canzone occupa la posizione #489 nella Lista dei 500 migliori brani musicali secondo Rolling Stone, la celebre rivista musicale statunitense.

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Descrizione

I Will Survive è una canzone di Freddie Perren e Dino Fekaris, interpretata e resa nota da Gloria Gaynor nel 1978.

Il testo della canzone descrive in prima persona l'esperienza del narratore che trova una nuova forza interiore dopo essersi ripreso da una rottura col partner, ora abbandonato. La canzone è stata spesso usata sia come un inno dell'empowerment (lett. "potenziamento", cioè presa di coscienza e assunzione di responsabilità) femminile, sia come inno gay[1]. La Gaynor stessa è diventata una icona gayindiscussa.

I Will Survive diventò presto il più grande successo della Gaynor, ricevendo un enorme airplay nel 1979, tanto che giunse alla vetta della classifica statunitense di Billboard; è un classico della discomusic ancora molto in voga nelle discoteche e nelle radio. Ha ricevuto il Grammy Award per la Miglior Canzone Disco nel 1980, l'unico anno in cui fu assegnato quel premio.

La canzone è stata utilizzato nel film Le riserve (The Replacements) e, proprio per il suo legame con la comunità gay, nel film Priscilla, la regina del deserto (The Adventures of Priscilla, Queen of the Desert) e in 3ciento, nonché, in Italia, dal regista Paolo Virzì nel suo Baci e abbracci (nel quale assume però un significato più neutro e generale di riscatto personale oltre le difficoltà, economiche e non, della vita: il tema della canzone viene peraltro reinterpretato in una scena dagli stessi attori). Una parte della canzone viene invece cantata "a cappella" in Men in Black II, mentre nel film Man on the Moon è presente una interpretazione del cantante Tony Clifton.

Numerosissime sono le cover e tributi fatti da svariati artisti: fra i più famosi vi sono quello dei Pet Shop Boys nel loro Discovery Tour del 1995, la cover della rock band Cake nel 1996, ed ha costituito, nel 2000, le basi per Supreme, singolo di Robbie Williams. La cover dei Cake è stata utilizzata come canzone simbolo nel film del 2003 Liberi di Gianluca Maria Tavarelli, in cui il protagonista, interpretato da Elio Germano, la cita e la riproduce più volte durante i suoi viaggi in auto. Nel 1981 la cantante indiana Usha Uthup ha inciso una cover di questa canzone in lingua HIndi, Lelo dil mera inclusa nell'album 24 Carats. Del 2003 è la versione Yo Viviré di Celia Cruz. Una cover della canzone è anche presente nell'album del 2006 delle Puppini Sisters Betcha Bottom Dollar. Molte righe della canzone sono cantate, sebbene con un tono abbastanza differente, nella canzone dei They Might Be Giants The Biggest One.

Nel 2011, la Gaynor lo interpreta a I migliori anni di Carlo Conti. Nello stesso anno il cast del famoso telefilm Glee ha pubblicato una cover della canzone in medley con il singolo delle Destiny's Child Survivor. La cover ha debuttato alla no.51 della Billboard Hot 100.[2]

Una cover del brano cantata da Jemaine Clement e da Kristin Chenoweth è presente nella colonna sonora del film Rio 2.[3]

Nel 2014 la canzone viene utilizzata in una campagna di sensibilizzazione contro il bullismo[4] e rivisitata in chiave punk rock nell'album Are We Not Men? We Are Diva! della cover band statunitense Me First and the Gimme Gimmes. Inoltre nel 2014 Aretha Franklin ne ha inciso una cover di genere soul nel suo disco Aretha Sings The Great Diva Classics.

Nel 2015 è stata inserita all'inizio dei titoli di coda per il film Sopravvissuto – The Martian.

Nel 2016 la cantante Demi Lovato ne ha fatto una cover utilizzata all'inizio dei titoli di coda del film Angry Birds – Il film.

La canzone occupa la posizione #489 nella Lista dei 500 migliori brani musicali secondo Rolling Stone, la celebre rivista musicale statunitense.

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